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Descrizione

I MARCHESI di SUSA
Furono i primi feudatari di Pancalieri e Castel Rainero. Dopo il 950 acquistò grande potenza nelle valli di Susa la famiglia degli Arduini. Uno di essi Arduino il Glabro, stabilì la sua dimora in Avigliana. A lui successe il figlio Manfredo; a questi il figlio Olderico Manfredo II che sposò Berta Contessa di Torino, e lasciò i suoi dominii alla figlia Adelaide celebre e pia Marchesa di Susa, la cui sorella Imilla fondò il monastero di S. Pietro di Musinasco presso Pancalieri: (Guasco, Gabotto, Rovere, op. cit.).

I MARCHESI di ROMAGNANO
Provenienti da Romagnano nel Novarese possedevano già beni in Pancalieri fin dal secolo X, loro dati da Arduino il Glabro.
Nel 1163 ottennero da Federico Barbarossa l’investitura di Pancalieri e altri paesi lungo il Po e la conferma del feudo di Castel Rainero. Olderico Romagnano con la moglie Giulitta nel 1040 donò dei beni in Pancherate e altri al monastero di S. Silano in Romagnano. Succedono nel feudo Manfredo I, poi il di lui figlio Manfredo che col fratello Oliviero e i cugini Guido e Ardizzone donano nel 1153, centosessanta giornate di terra, bosco e gerbido in Pancalieri a Guglielmo, Canonico Prevosto di Cortevecchia. A Manfredo succede il cugino Ardizzone che nel 1163 dona quanto possiede nei ronchi di Pancalieri, l’isola del Po e altri beni alla chiesa di S. Maria in Lombriasco. Succedono Manfredo e Nicolò.
Il 6 ottobre 1334 Spagnolio Romagnano vende una quarta parte di Castel Rainero a Giacomo d’Acaia che a sua volta lo rivende il 6 ottobre 1334 a Bartolomeo e Riccardo Provana. I Romagnano avevano per arma una banda d’argento accompagnata da due filetti d’oro in campo azzurro. Manfredo II fu sepolto nella Parrocchia di Lombriasco, dove un’antica epigrafe ne ricorda le virtù e benemerenze. (Gabotto, Guasco, Mons. Della Chiesa, Cuniberti, op. cit).

I VESCOVI di TORINO
Umberto III di Savoia perché partigiano dei liberi comuni fu privato nel 1159 dei diritti di sovranità sulla contea di Torino, in cui era compreso Pancalieri, da Federico Barbarossa, che li diede al Vescovo di Torino con un diploma in cui è scritto: "Diamo in diritto e dominio assoluto della chiesa di Torino il Castello di Pancalieri, con la pieve e tutto il monte . . .". Furono quindi signori di Pancalieri i vescovi Carlo I, Villelmo IV, Oberto, Carlo II, Amizo III, Milo Cardano, Arduino di Valperga che nel 1188, sconfitto dai Savoia, perde la signoria. (Arch. Arciv. di Torino).

I MARCHESI di SALUZZO
Morta nel 1091 Adelaide di Susa, moglie di Oddone di Savoia, Saluzzo e gran parte dell’eredità di Adelaide passò al nipote Marchese Bonifacio del Vasto figlio di Berta sua sorella. Una parte di Pancalieri venne data dalla madre a Bonifacio del Vasto, che morendo nel 1135 lasciava i dominii in possesso indiviso di sei figli. Uno di questi, Manfredo I fondò il Marchesato di Saluzzo e possedette Pancalieri, in cui gli successero Manfredo II, poi Manfredo III, Tommaso I il di lui primogenito Manfredo IV, signore di Revello, Cervignasco, Scarnafigi, Cavallerleone, Ruffia, Polonghera. Egli sposa Beatrice figlia di Amedeo IV di Savoia e vende il feudo di Pancalieri ai Provana di Carignano. Manfredo IV è sepolto nell’Abbazia di Staffarda. (Enciclopedia, Guasco, Mons. Della Chiesa, Casalis, Gabotto, op. cit.).

I PROVANA
Famiglia oriunda di Carignano che si scompone in vari rami: di Leinì, di Bussoleno, del Villar, del Sabbione, di Collegno . . . .
Hanno per stemma una vite carica di grappoli. Giunsero a possedere oltre cinquanta feudi fra cui parte di Pancalieri, di cui furono investiti nel 1335 dal Marchese di Saluzzo; Bartolomeo; Riccardo signore pure nel 1360 di Castel Rainero e Osasio e padre del Signore di Leinì, Giovanni nella cui sala maggiore del castello di Pancalieri nel 1400 avvenne l’investitura del Castello di Gerbola a Valeriano figlio naturale di Tommaso di Saluzzo. Ugonotto e Simonino fratelli il 24 maggio 1345 da Giacomo d’Acaia vengono investiti della sesta parte dei luoghi, castelli, giurisdizione, parrocchie, redditi e feudi di Pancalieri, La Motta e Castel Rainero tenuto dal loro fratello Bartolomeo; Tommaso, suo figlio Aicardino il 12 luglio 1375.
Ebbero pure il feudo di Castel Rainero, Giacinto Provana, morto nel 1372 e sepolto in S. Chiara di Carignano. Sul suo sepolcro venne retta una statua di marmo in abito di soldato con in capo le corna di caprone con cui incuteva nella zuffa maggior terrore ai nemici. (Arch. St. mazz. 7 n. ., Casalis).

I SAVOIA - RACCONIGI
Il 12 agosto 1413 Ludovico d'Acaia infeudò il suo figlio naturale e omonimo Ludovico, nato a Napoli, dei castelli, luoghi, giurisdizioni, beni, redditi feudali di Pancalieri, Osasio, Castelrainero, Racconigi, Migliabruna, per sé e i suoi figli maschi, femmine, legittimi e naturali. I figli Ludovico e Francesco tennero il feudo in forma consortile. Nel 1503 Francesco abdica in favore di Claudio, che si rivela un feudatario attivo e impegnato, assieme al cugino Giovanfrancesco, fino alla morte avvenuta di peste nel 1522. La signoria passò quindi ad Antonio Ludovico, insieme con Bernardino. Quest’ultimo governò per sei anni ed ebbe cinque figli: Filippo, guida del partito filofrancese, Claudio, sommelier de corps del duca, Carlo, Francesco e Ludovico.
Pacificati e riottenuti gli antichi domini dopo l'occupazione francese (1536-1559), Emanuele Filiberto si preoccupò di recuperare anche la fedeltà dei suoi vassalli. Per questo Claudio il 22 ottobre 1561 dovette giurare solennemente di non riconoscer altro per sovrano che il duca di Savoia, revocando il giuramento che avesse eventualmente prestato ad altri. Nel testamento istituì erede universale il fratello Filippo. Emanuele Filiberto amò circondarsi degli uomini più illustri di questo casato: Claudio di Pancalieri, Filippo di Racconigi e Bernardino II furono tra i suoi consiglieri più ascoltati e più stimati. L’ultimo dei signori di Racconigi fu Bernardino II, discendente di Filippo. Sposo di Isabella di Nicola Grillet, ricevette l’investitura di Racconigi e Migliabruna, riservati al primogenito, il 12 gennaio 1582. Indi ebbe le signorie di Cavour e Pancalieri il 27 maggio 1583, nella divisione con i consanguinei. Capitano degli arcieri di Carlo Emanuele I, morì, dopo una brillante carriera politica, vedovo e senza figli nel 1605. Il duca cede allora Pancalieri a Cesare De La Rivoire.

I MARCHESI di LULLINO
Il 12 luglio 1616 Carlo Emanuele I vende il feudo a Gaspare di Lullino discendente dagli antichi Conti di Genéve, Cavaliere dell’Annunziata, signore di castelli in Savoia, nella Contea di Borgogna e di Fiandra, consigliere di Stato, Ciambellano, Governatore e Luogotenente Generale del ducato di Aosta e Canavese, Colonnello di tutte le guardie del Duca Carlo Emanuele e di 4.000 svizzeri. Suo figlio Cleriado fu consigliere di Stato, capitano delle Guardie e dei Gentiluomini arcieri, colonnello degli Svizzeri, Governatore del ducato del Chiablese ecc.; suo figlio Alberto Cavaliere dell’Annunziata, morì nel 1662 e il feudo di Pancalieri passò alla sorella Maria, dama di Corte di Madama Reale e moglie di Carlo Francesco Valperga conte di Masino, che rimasta vedova nel 1675 lascia il feudo alla duchessa Giavanna Battista di Savoia: nel 1688 la duchessa lo vende ad Ercole Giuseppe Ludovico Turinetto di Priero.

I TURINETTO di PRIERO
Famiglia nobile e antica di Chieri, furono Marchesi di Priero e Cambiano, conseguirono i feudi di Cimena, Pertengo, Costanzana, Castel-Vairo, Berzano, Bonavalle, Castel Rainero; parte di Ostere e S. Severino, varie signorie negli austriaci dominii; fabbricarono splendidi palazzi in Torino e altrove e ricostruirono in ampia ed elegante forma il vetusto castello di Castiglione: Ercole Giuseppe Ludovico, che acquistò il feudo, era figlio di Giorgio Primo Presidente della Camera; fu grande amico e confidente del beato Sebastiano Valfrè, ambasciatore di Vittorio Amedeo in Inghilterra e Germania, ministro in Italia presso la S. Sede ecc. . . Morto Ercole nel 1726, suo figlio Giovanni Antonio, ne seguì le orme al servizio dell’Austria: generale di fanteria, ciambellano di Sua Maestà Imperiale e ambasciatore a Venezia e in Svizzera (morto nel 1757). Gli ultimi esponenti della dinastia prima della Rivoluzione Francese furono: Ercole III (1717-1781) e Gian Antonio Francesco Carlo (1762-1801). Essi avevano per stemma una torre rossa su cui poggia un uccello d’oro in campo d’argento. (Casalis).

SIGNORI di CASTEL RAINERO
Oltre ai suddetti furono: Nazareo Bernardi detto Bernardone che nel 1433 dava in dote alla figlia Alisia sposa di Ugonardo Eimelina, un quarto di Castel Rainero. Nel 1505 ne possedevano la quarta parte i fratelli Lancelotto e Claudio di Lanzo. Il 2 giugno 1571 viene investita col marito Federico Ferrero Adriana Provana, che il 2 luglio 1619 ne lascia due terzi al nipote Sebastiano Valfrè Contadore. Avendo questi sposato in seconde nozze Isabella Della Rovere ottennero un terzo di Castel Rainero Francesco della Rovere e Fratelli, che il 14 agosto 1665 lo vendono ad Antonio Turinetto marchese di Priero. Il 20 agosto 1680 viene pure investito di una parte Giorgio Giuseppe Compans de Brichanteau. Nel 1794 troviamo consignori di Castel Rainero il conte Giuseppe Valfredi nativo di Chieri: nel 1797 Ippolita Graneri vedova del Conte Antonio. Nel 1800 il feudo perviene ai Roero S. Severino nella presona del Comm. D. Gregorio, gran Scudiere di S. Maestà, che nel 1812 compra un terzo dei beni di Castel Rainero dal Conte Emilio Valfredi per £. 32.000, beni ad Emilio pervenuti dalla divisione cogli altri coeredi della contessa Ippolita Graneri loro avia. Nel 1822 troviamo consignore Maurizio Compans de Brichanteau, nel 1841 la Marchesa Roero nata di Carpenetto e il Barone Garofoli; nel 1850 è usufruttuaria la Marchesa Matilde Roero S. Severino, e nel 1851 i conti Brignoni. Nel 1896 possiede Castel Rainero Gregorio Cavalchini Roero dal quale perviene alla vivente Marchesa Della Valle di Pomaro vedova Cavalchini. (Guasco, Casalis, Archiv. Di Stato, M. 7, Arch. Marchesa Della Valle).


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